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Il dibattito sul ddl Zan – quello contro l’omotransfobia, per intenderci – ha invaso i social nelle ultime settimane e spinto tantissimi personaggi di spicco all’esterno del mondo della politica a prendere posizione (fra gli ultimi, anche Rocco Siffredi).

La musica non si è fatta attendere, con tantissimi artisti che hanno detto la loro. Da Fedez (che ha fatto una live con lo stesso Alessandro Zan, promotore del ddl) a Elodie (che ha definito “indegni” i parlamentari ostruzionisti), da Mahmood (che ha detto di sentire una vera e propria responsabilità di sostenere questa battaglia), ad Ariete (che, nonostante chi vuole i giovanissimi indifferenti a tutto, ha preso ripetutamente posizione, anche nell’ultima puntata di Muschio Selvaggio con il Fedez di cui sopra).

Ecco allora che sono puntualmente rispuntati quelli che “gli artisti non dovrebbero parlare di politica!”.

Bene, giusto, mi sembra logico. Ma allora poi facciamo anche che l’idraulico può parlare solo di tubi, la prof di matematica solo di numeri, il muratore solo di malta e cazzuole e via discorrendo?

Oppure, forse, potrebbe aver senso considerare che gli artisti sono persone e in quanto persone hanno delle opinioni e una propria sensibilità? La butto lì, eh. Tanto più che Fedez, Elodie, Mahmood, Ariete & co. non vi stanno venendo a dire di prendere la tessera di questo o quell’altro partito, ma stanno semplicemente difendendo dei diritti basilari, che è qualcosa che va ben oltre la politica.

Fra l’altro, è proprio questo relegare gli artisti ad un ruolo di semplici intrattenitori che poi fa sì che, nei momenti che contano, questi – e soprattutto le maestranze che ne esaltano il lavoro – siano pressoché invisibili. Perché, nella mente delle persone, appartengono alla sfera dello svago, che all’occorrenza è sacrificabile. A dimostrazione di questo, lo scarsissimo ascolto dato al mondo dell’arte e dello spettacolo dallo Stato durante tutta la pandemia.

Dobbiamo smetterla una volta per tutte di ragionare a compartimenti stagni e renderci conto che anche gli artisti sono persone, con i propri pregi e difetti (e qualcuno pure le bollette da pagare a fine mese, perché non tutti fanno i dischi d’oro). Ma soprattutto hanno le proprie opinioni. Per fortuna.